Napoli sotteranea
Nel cuore di spaccanapoli, appena svegli andiamo subito a metterci in coda per entrare a Napoli sotteranea.
Non abbiamo prenotato ma la coda scorre abbastanza velocemente, i gruppi sono abbastanza grossi, circa 40 persone.
Costo e tempo di visita
Il biglietto ha un costo di 10Euro, compresa l’indispensabile guida. Il tempo di visita è di circa 1.30h, se siete claustrofobici, passate oltre, alcuni passaggi per la visita delle cisterne sono veramente stretti.
Partiamo
dopo qualche minuto di attesa ci raggiunge la nostra guida: un ragazzo valtellinese che ha reso questa visita, pazzesca. Preparato, brillante, simpatico e teatrale ha fatto davvero la differenza, chiedete di lui se riuscite, non ve ne pentirete!
Napoli sotterranea è una fittissima rete idrica, che visiterete attraverso strettissimi cunicoli, gallerie e cisterne. In origine scavate dai greci per estrarre la pietra di napoli, il tufo, poi perfezionata e ampliata dai romani e dallo loro famosa maestria negli acquedotti. Durante le guerre mondiali, vengono attrezzate con elettricità e bagni per dare rifugio a (si stima) circa 120.000 persone.
Il percorso lasciata la prima parte, è molto avventuroso, stretti passaggi da fare con la torcia del telefono accesa vi catapulteranno indietro nel tempo (patrimonio Unesco).
Visita assolutamente consigliata, ricordate un giacchettino leggero e scarpe comode, anche in estate.
La Neapolis sotterrata
A pochi passi dall’ingresso della napoli sotterranea, troviamo l’ingresso per la Neapolis sotterrata, nel complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore.
Costo e tempo di visita
Sono richiesti 9Euro senza guida e 2Euro da dare in contanti successivamente alla guida, se la si vuole (La consiglio caldamente) per un tempo di visita di circa 1ora.
Inziamo
Partiamo dal giardino interno del complesso dove ben visibili sono i 3 strati al di sotto della pavimentazione odierna. Il primo strato, risalente alla città Greca, con largo uso di Tufo, ma senza l’ausilio di nessun cemento, rendeva in un’area sismica come quella di Napoli instabili gli edifici. Il secondo strato di epoca Romana, quello che maggior mente è arrivato ai giorni nostri, con costruzioni antisismiche grazie all’ausilio di tecniche avanguardiste come l’opus reticolatum e il famoso cemento romano, che si indurisce sempre di più con il passare del tempo; grazie all’umidità presente nell’aria si bagna, e una volta riasciugatosi si autoripara. Purtroppo a causa di un’eruzione, il terreno circostante il complesso divenne instabile, e ci fu una colata di fango che coprì tutto. Da qui l’idea di costruire sopra questa colata, ormai diventata dura, così nasce il complesso.
Alla scoperta del Macellum
Al di sotto (circa 10 metri) troviamo un vero e proprio mercato, romano.
Possiamo scorgere la stanza dove si dovevano versare le tassa, proprio a fianco alle botteghe.
Cammelli
Particolare la bottega dove venivano smacchiati i vestiti con uno smacchiante naturale: l’urina. Quella più pregiata era di cammello; urina che proveniva dalle botteghe degli Alessandrini (Egiziani) della vicina via Nilo.
Il Garum
O ancora la bottega con forno ben riconoscibile dove veniva servita l’antentenata della pizza, la pita di orgine greca, che priva ovviamente di pomodoro, mozzarella, olio e lievito era un semplice disco di farina non lievitato con sopra una nutriente e ricca di omega3 spalmata di Garum (interiora di pesce, scarti, lasciati a macerare per 72h).
Tinture
La bottega della tintura, che lavoravano porpora, zafferrano e sali di alluminio per fissare il colore ai tessuti.
Avrete capito che scendere qui sotto, apre le porte della storia, assolutamente consigliata la visita!
Vai di fritto!
Mattinata intensa, usciamo dalla Neapolis sotterrata proprio a ora di pranzo, i profumi si sprecano, zia Esterina (Sorbillo) di via dei Tribunali è vuota…Entro senza nemmeno pensarci e prendo due pizze fritte come da tradizione (ricotta, mozzarella, cicoli, pepe) 10Euro per entrambe, locale con quelche posto a sedere su tavoli comuni al di fuori, pizza fritta, fantastica. Per nulla pesante, fritto leggero e non unto, pasta spaziale! Stra-consigliata!
A seguire ci concediamo un paio di caffè da Leopoldo Infante, caffetteria/pasticceria e una passeggiata per il centro storico.
Cappella di Sansevero
Abbiamo prenotato qualche giorno prima la visita, in quanto i posti sono limitati e vanno a ruba, vi consiglio di fare lo stesso, sarebbe un peccato perderselo.
Tempo di visita e costo
Tempo di visita variabile, noi senza fretta abbiamo impiegato 30minuti, il costo è di 10Euro.
La cappella è un mausoleo strabordante arte; in pieno stile barocco racchiude le opere dei migliori artisti del 1700, voluta dal settimo principe di Sansevero, Raimondo di Sangro.
Il Cristo velato
Al centro della cappella, circondato da così tanta abbondanza troviamo l’opera più emblematica firmata da Giuseppe San Martino nel 1753, il Cristo velato; stupefacente scultura ci siamo fermati per qualche minuto ad ammirarne i particolari, tra le più belle mai viste.
Da non perdere, alle spalle del Cristo le magnifiche opere di Corradini, con la verità velata (Pudicizia) e quella di Queirolo con il Disinganno, entrambe stupende: perdete qualche minuto per scorgerne i dettagli, ne vale sicuramente la pena.
Nella cavea sotterranea poi, dove sarebbero dovute stare le tombe, doveva trovare posto il Cristo velato (si notano i segni fatti sul pavimento per il posizionamento) troviamo esposte le macchine anatomiche di Giuseppe Salerno, scheletri di uomo e donna con sistema artovenoso quesi perfettamente integro, emozionante vedere il grado di accuratezza raggiunto nel così lontano 1756.
Pokè?
Chiudiamo la giornata, dopo una bella doccia, alla Pokeria di Corso Umberto, 11.90E il pokè standard componibile a piacimento, coperto e acqua per circa 15E a testa, senza infamia, senza lode per una cena fit, lo consiglio.
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